Sabato 11 febbraio ore 21:30 ingresso 30€
Sette musicisti con esperienze in molteplici aree espressive – dalla canzone d’autore all’indie rock, al jazz – uniti nell’affrontare con un tocco di classe e personalità una delle tematiche più care alla poetica di Fabrizio De André: le donne. Ma in questo progetto-omaggio a Faber c’è molto altro: c’è tutto un mondo fatto di personaggi e storie raccontati in modo unico, inimitabile.
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In un angolo della memoria, molti di noi hanno protetto alcune canzoni: vuoi per ricordare l’accendersi veloce di una passione d’amore che si pensava eterna o al contrario: la sua incertezza e mutevolezza.
Per ricordare personaggi tanto simbolici quanto teneri o paradossali, romantici o beffardi; ironici, carichi di una allegria che si trasforma in lieve cinismo ma anche portatori d’un etica civile tanto moderna quanto oggi spesso dimenticata.
Molte di queste canzoni e di questi personaggi appartengono alla poetica di Fabrizio De André.
Una poetica colta, curiosa della vita, attenta al mondo e alle sue ingiustizie.
E in questa poetica una parte grande è dedicata alle donne. Tutte. A quelle che volano, che piangono; che amano riamate o che vengono lasciate e diventano storie struggenti… quelle che creano il mondo, lo amano ma vorrebbero cambiarlo per essere felici.
Paul Eluard ha scritto: “ci sono parole che aiutano a vivere e sono parole innocenti” e le parole dedicate da Faber alle donne sono tutte parole innocenti: da Maria a Boccadirosa…
Per questo sette musicisti di sicuro talento e diverse esperienze hanno scelto di partecipare ad un progetto-omaggio a Faber non esclusivamente dedicato alle donne ma dando ad esse lo spazio che a loro dava Fabrizio De André.
CRISTINA DONÀ voce e chitarra | RITA MARCOTULLI pianoforte ENZO PIETROPAOLI contrabbasso | FABRIZIO BOSSO tromba JAVER GIROTTO sax | SAVERIO LANZA chitarra elettrica CRISTIANO CALCAGNILE batteria, percussioni
Amore che vieni, amore che vai, un nuovo progetto-omaggio a Fabrizio de Andrè dedicato alle donne delle sue canzoni, ma non solo, da parte di un gruppo di musicisti di grande talento e spessore artistico: CRISTINA DONA’, RITA MARCOTULLI, ENZO PIETROPAOLI, FABRIZIO BOSSO e JAVIER GIROTTO, SAVERIO LANZA E CRISTIANO CALCAGNILE. Ecco dalle parole di Cristina Donà la genesi del progetto: “ Questo meraviglioso progetto, al quale sono già molto legata è nato da un’idea di Ero Righi (Ater Emilia Romagna). Il principio è unire dei grandi musicisti jazz a una voce che arriva dal pop o dal rock. Quando mi ha proposto di cantare De André ho pensato subito che era necessario trovare una strada o meglio un filo rosso che potesse dar senso sia alla mia interpretazione che alla scelta dei brani e così è nata l’idea di abbracciare quei brani del suo repertorio che hanno come protagoniste le figure femminili, personaggi alle prese con la solitudine, l’amore, il degrado la fatica di vivere, tutte scolpite in modo magistrale senza mai retorica né giudizio. Non è una scaletta interamente dedicata alle donne ma a loro è riservato ampissimo spazio. Per me è un grandissimo privilegio, anzi per dirla alla De André “un privilegio raro” intonare le sue canzoni e farlo accompagnata da musicisti incredibili come quelli che compongono questo gruppo. E’ un viaggio che scuote, commuove, apre gli occhi e regala profondità alle nostre vite costrette sempre più a navigare sulla superficie della realtà.”
In un angolo della memoria, molti di noi hanno protetto alcune canzoni: vuoi per ricordare l’accendersi veloce di una passione d’amore che si pensava eterna, o al contrario, la sua incertezza e mutevolezza. Per ricordare personaggi tanto simbolici quanto teneri o paradossali, romantici o beffardi; ironici, carichi di un’allegria che si trasforma in lieve cinismo ma anche portatori di un’etica civile tanto moderna quanto oggi spesso dimenticata. Molte di queste canzoni e di questi personaggi appartengono alla poetica di Fabrizio De André: una poetica colta, curiosa della vita, attenta al mondo e alle sue ingiustizie e gran parte di essa era dedicata alle donne. Tutte. A quelle che volano, che piangono; che amano riamate o che vengono lasciate e diventano storie struggenti… quelle che creano il mondo, lo amano ma vorrebbero cambiarlo per essere felici. Paul Eluard ha scritto: “ci sono parole che aiutano a vivere e sono parole innocenti” e le parole dedicate da Faber alle donne sono tutte parole innocenti: da Maria a Boccadirosa…
CRISTINA DONA’
All’inizio ci furono gli studi accademici e una passione ardente per la musica, il cinema, l’arte : oggi basta chiedere di lei, della sua voce e delle sue canzoni, per sentirsi rispondere che Cristina Donà ha lavorato intensamente e con pazienza per dar vita ad un lungo e felice percorso artistico di cantautrice, che la distingue nel panorama musicale contemporaneo. Grazie alle sue prime performance sospinte da una voce unica, nei primi anni novanta viene notata da Manuel Agnelli degli Afterhours: nasce la collaborazione che porta all’album di debutto, “Tregua” (1997), prodotto magistralmente dallo stesso Agnelli. Cristina vede arrivare i primi riconoscimenti : il pubblico, che la accoglie come una novità, la comunità musicale, che le riconosce un esordio sorprendente, la critica, che le assegna la Targa Tenco per il miglior album di debutto. Al concerto che la vede vincitrice del festival “Max Generation” conosce Robert Wyatt, che a distanza di poco vota “Tregua” tra i suoi cinque album preferiti per l’influente mensile britannico “Mojo”. Cristina sta scrivendo il materiale che andrà a comporre l’album “Nido” (1999): ci sono collaborazioni importanti (Mauro Pagani, Morgan, Marco Parente e ancora la produzione di Manuel Agnelli) suggellate dal “grande uomo magico” Robert Wyatt che interviene in una delle canzoni più amate dal pubblico : Goccia. A inizio millennio Cristina esce dal guscio, parte con una serie di spettacoli dal vivo che si chiudono con un debutto in libreria (Mondadori lancia “Appena sotto le nuvole” nell’autunno 2000). La Targa SIAE del Club Tenco (miglior artista emergente), chiude degnamente l’annata. Nel 2001 arriva l’invito al Meltdown Festival, alla Royal Festival Hall di Londra: per la prima volta un artista italiano sale sul palco della manifestazione. Su questo palco Davey Ray Moor (allora membro dei Cousteau) la vede in azione e mentre Cristina è impegnata a rifinire nuove canzoni, nel gennaio 2002 suona all’Eurosonic Festival di Groningen (Olanda) e decide che è tempo della sua prima produzione internazionale. Davey Ray Moor é l’uomo giusto e un anno dopo arriva “Dove Sei Tu” (2003), registrato tra Italia ed Inghilterra, che entra in classifica anche grazie a tre singoli, di cui “Triathlon”, remixato da Max Casacci dei Subsonica, va in alta rotazione su MTV. Dopo un nuovo intenso periodo in tour con la sua band, il settembre 2004 vede uscire anche in Italia l’eponimo “Cristina Donà”(2004), il primo album in inglese pubblicato in tutto il mondo da Rykodisc International. Billboard Europe scrive di un prodotto finalmente originale dall’Italia, il prestigioso Sunday Times, inserisce una canzone di Cristina Donà in un cd allegato al giornale accompagnata da una bellissima recensione. L’uscita dell’album è seguita da numerose date in Europa (Germania, Francia, Inghilterra, Olanda, Svezia, Belgio). A fine 2004 ritira il Premio Chatwin come artista nel mondo e la targa Siae. Al ritorno in Italia ancora live! Cristina sperimenta sul palco i percorsi sonori che la condurranno al nuovo album: è una scelta che sfocia nello splendido tour teatrale “Il suono della Luce” nella primavera 2006. Da queste annate passate a sperimentare ed esprimere la gioia di essere sul palco, nascono i presupposti dell’album che segnerà il transito al futuro (anche discografico, dopo il passaggio alla Capitol/EMI): “La quinta stagione”(2007). Scritto tra il 2006 e l’inizio del 2007 “La quinta Stagione” è prodotto da Peter Walsh (già produttore di Scott Walker, Peter Gabriel, Simple Minds, the Church, etc) che sintetizza i diversi stili musicali della Donà. L’album ruota intorno al concetto di “preparazione all’eventualità di dover verificare la forza del tuo essere persona” e viene premiato come miglior album italiano del 2007 da Musica&Dischi, con un referendum tra oltre cento giornalisti. Nel marzo 2008 esce “Piccola faccia”, un album che rappresenta la summa dei migliori brani di tutto il repertorio di Cristina, con l’aggiunta di due affascinanti cover (“I’m in you” di Peter Frampton e “Sign your name” di Terence Trent D’Arby), con l’intento di far conoscere ad un nuovo pubblico una veste acustica che la cantautrice milanese, da sempre, ama molto. La rilettura chitarra-voce viene impreziosita dalla presenza di Giuliano Sangiorgi (Negramaro) nel brano “Settembre”. Il 2009 e 2010 sono anni in cui Cristina intreccia la sua vita artistica con l’esperienza della maternità. E’ l’inizio della collaborazione con Saverio Lanza, chitarrista e pianista, con il quale condivide, per la prima volta nella sua vita, la composizione di tutti i brani. Cristina vuole seguire una nuova rotta e con l’aiuto di Lanza, che ne firma anche la produzione artistica , approda ad un album musicalmente ricco e sfaccettato ma anche lieve e luminoso : “TORNO A CASA A PIEDI”(EMI music) in uscita il 25 gennaio 2011.
RITA MARCOTULLI
A cinque anni si innamora del pianoforte, strumento che approfondirà presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Elegante pianista dalla grana melodica e dalla voce strumentale molto esclusiva, si avvicina alla musica brasiliana per poi approdare definitivamente all’estetica del jazz intorno ai venti anni.
Nei primi anni ’80 è presente sulla scena romana allora assai fervida, quella che attorno a pochi e fortunati locali coltivava i grandi musicisti che oggi conducono il jazz italiano. Era consueto, in quegli anni, vedere dei giovani musicisti italiani esibirsi al fianco di grandi stranieri di passaggio in Italia.
È così che Rita si impegna al fianco di musicisti noti quali, tra gli altri, Chet Baker, Steve Grossman, Peter Erskine, Joe Henderson, Joe Lovano, Charlie Mariano, Tony Oxley, Michel Portal, Richard Galliano, Enrico Rava, Michel Benita, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Bob Moses, Andy Sheppard.
Nel 1986 lascia l’Italia per la Svezia, esperienza durata sei anni e che ha rappresentato una chiave di volta nella corsa musicale della pianista e compositrice.
Dal punto di vista stilistico la ricerca della contabilità della melodia e certo amore per una musica di tipo evocativo e non solo ipertecnica, ne marcano profondamente la carriera.
Dal punto di vista della notorietà e delle esperienze, nel 1987 viene votata come “Miglior nuovo talento italiano” dell’anno nel prestigioso referendum indetto dalla rivista Musica Jazz fra la critica specializzata e l’anno seguente viene chiamata da Billy Cobham per le sue formazioni. Negli stessi anni lavora e continua a perfezionarsi in Svezia, esibendosi con Palle Danielsson, Anders Jormin, e con Nils Petter Molvær.
Da metà anni ’90, tornata in Italia, alterna propri progetti nel jazz, come il rapporto che la lega alla cantante Maria Pia De Vito, a collaborazioni nel mondo della canzone, specie nelle formazioni di Pino Daniele, trovandosi a collaborare perfino con Pat Metheny. Autrice di una discografia numerosa e importante, di cui l’incisione in duo con Andy Sheppard (“On The Edge Of A Perfect Moment”) e il piano solo intitolato “The Light Side Of The Moon”; il trio con Palle Danielsson e Peter Erskine (che ha licenziato un lavoro discografico per la serie Jazz Italiano Live 2006); nel 2008 ha pubblicato, sempre per la serie Jazz Italiano Live,” Us and them, Noi e Loro” omaggio ai Pink Floyd con Raiz, Fausto Mesolella, Andy Sheppard, Giovanni Tommaso, Matthew Garrison, Michele Rabbia e Alfredo Golino, con ottimo successo di vendita da cui è nato un tour che ha avuto ed ha altrettanto successo. Nel 2011 ha pubblicato “Variazioni sul Tema” (S’ardmusic) con Luciano Biondini e Javier Girotto.
Ha composto la colonna sonora del film “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo, per il quale ha vinto nel 2010 il Premio Ciak d’Oro per la miglior Colonna Sonora ed il premio della stampa cinematografica, il Nastro d’Argento, nella categoria miglior Colonna Sonora e nel 2011 il prestigioso “David di Donatello”per la miglior Colonna Sonora.
Per la Rai ha composto le musiche per il programma “Atto Unico”, una serie in quattro puntate in cui il teatro contemporaneo italiano si fa protagonista del piccolo schermo, con un viaggio inedito che vede quattro affermati drammaturghi presentare le loro pièce con un linguaggio innovativo che coniuga il cinema, la grafic novel e cartoon. Gli autori sono Emma Dante con “Carnezzeria”, Fausto Paravidino con “La malattia della Famiglia M”, Letizia Russo con “Babele” e Spiro Scimone con “La Festa”.
Rita Marcotulli possiede anche un fitto elenco di collaborazioni prestigiose con scrittori, attori ed attrici tra cui: Stefano Benni, Alessandro Benvenuti, Chiara Caselli, Lella Costa e Franca Valeri.
Nel gennaio 2012 vince il “Top Jazz”, il più importante premio nel mondo del jazz italiano promosso dalla rivista Musica Jazz come Miglior Artista 2011.
ENZO PIETROPAOLI
Nasce a Genova il 29 settembre 1955. Dal 1961 vive a Roma dove debutta professionalmente con il “Trio Di Roma” (Danilo Rea e Roberto Gatto) nel 1975.
Ha suonato e inciso al fianco di molti musicisti significativi come Franco Ambrosetti, Chet Baker, Flavio Boltro, Lester Bowie, Art Farmer, Paolo Fresu, Enrico Rava, Woody Shaw, Kenny Wheeler, Bob Berg, Michael Brecker, Ronnie Cuber, Maurizio Giammarco, Rosario Giuliani, Johnny Griffin, Steve Grossman, Lee Konitz, Gabriele Mirabassi, Sal Nistico, Archie Shepp, Pietro Tonolo, Gianluigi Trovesi, Massimo Urbani, Phil Woods, Mark Turner, Curtis Fuller, Jimmy Knepper, Albert Mangelsdorff, Dino Piana, Toots Thielemans, Gianni Coscia, Richard Galliano, Brian Auger, Stefano Bollani, Ray Bryant, George Gruntz, Evan Lurie, Rita Marcotulli, Horace Parlan, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Ben Sidran, Cedar Walton, John Taylor. Bobby Hutcherson, Jay Clayton, Maria Pia De Vito, Norma Winstone, John Abercrombie, Roberto Ciotti, Christian Escoudè, Pat Metheny, Joe Pass, John Scofield, Ginger Baker, Han Bennink, Kenny Clarke, Billy Cobham, Roberto Gatto, Daniel Humair, Alvin Queen, Fabrizio Sferra, Gianmaria Testa e molti altri.
Ultimi riconoscimenti:
2011 Musica Jazz- Top Jazz-Strumentista dell’anno- Basso
2013 Musica Jazz – Top Jazz – “Enzo Pietropaoli Quartet” miglior gruppo italiano
Ha preso parte a molte manifestazioni internazionali in Italia, Germania, Francia, Svizzera, Austria, Spagna, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Russia, Serbia, Canada, U.S.A, Nuova Caledonia, Brasile, Israele, Cina, India, Senegal, Etiopia, Kenia, Algeria, Tunisia, Marocco, Siria.
Nel 2012 compone la colonna sonora del film Appartamento Ad Atene, opera prima del regista Ruggero Dipaola, con Laura Morante e Richard Sammel.
Questo film ha ottenuto numerosi premi in importanti festival del cinema nazionali e internazionali.
Appare nella “Biographical Encyclopedia of Jazz” di Leonard Feather e Ira Gitler (1999).
Come produttore artistico e arrangiatore ha curato la realizzazione del cd di Piero Brega “Come Li Viandanti” Il Manifesto2004 vincitore del Premio Ciampi 2005, e del cd “Cantu” Amiata Records 2003 dei Fratelli Mancuso.
La sua discografia comprende circa 100 incisioni.
Come leader ha realizzato nove CD.
FABRIZIO BOSSO
Fabrizio Bosso ha iniziato a suonare la tromba a 5 anni.
A 15 era già diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e subito si è imposto, nel 1999, nel referendum Top Jazz del mensile Musica Jazz, tra i nuovi talenti italiani, e nel 2002 si è aggiudicato il premio europeo Django d’Or.
Tecnicamente impeccabile, ciò che più colpisce di Fabrizio Bosso è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, la tensione creativa è costante anche nell’interpretazione di standard.
Oltre ad aver svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman, è stato ultimamente reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour promozionale del nuovo album della Liberation Music Orchestra.
Collabora stabilmente nei gruppi di Salvatore Bonafede, Giovanni Mazzarino ed Enrico Pieranunzi. Fonda, assieme a Scannapieco, gli High Five, con all’attivo tre album, Jazz For More (2002), Jazz Desire (2004) e Five For Fun (2008). Suona in duo con Rossano Sportiello in un omaggio ad Armstrong, in trio con D’Andrea e Petrella, nel suo quartetto – con Mannutza, Bulgarelli e Tucci – che presto entrerà in studio di registrazione, ed incide diversi progetti come leader e co-leader.
Fortunata anche la collaborazione al fianco di artisti confinanti con l’estetica jazz come Sergio Cammariere e Nicola Conte e Mario Biondi. Bosso collabora anche con Franco D’Andrea e suona regolarmente in duo con il pianista Antonello Salis e con il chitarrista brasiliano Irio De Paula, oltre che con il collega di strumento Flavio Boltro, assieme al quale ha dato vita al progetto Trumpet Legacy.
Dopo alcune prove discografiche che ne hanno messo in luce il lato più pirotecnico, Bosso ha scelto di confrontarsi con il raffinato repertorio delle ballad, coadiuvato in tale percorso dagli abituali componenti del suo quartetto con gli arrangiamenti e la direzione di Paolo Silvestri.
Bosso dirige e coordina il Fabrizio Bosso Quartet, composto da musicisti di valore quali il pianista Pietro Lussu, il contrabbassista Luca Bulgarelli e il batterista Lorenzo Tucci, che con il trombettista condivide l’esperienza degli High Five.
JAVIER GIROTTO
Javier Edgardo Girotto nasce a Cordoba il 17 aprile del 1965. Si avvicina alla musica grazie al nonno materno.
Scelto il sax contralto, forma i suoi primi gruppi di ispirazione jazzistica.
A sedici anni intraprende gli studi classici al Conservatorio Provincial De Cordoba. La cattedra di saxophono non esiste: si iscrive ai corsi di clarinetto e flauto raggiungendo il compimento medio in entrambi gli strumenti.
Assieme agli studi in conservatorio forma e collabora con diversi gruppi. A 19 anni vince una borsa di studio del Berklee College of Music e gli si spalancano le porte del mondo del jazz. Resta nella scuola bostoniana per quattro anni dove si diploma in Professional Music Cum Magna Laude.
Negli Stati Uniti approfondisce gli studi di composizione, arrangiamento, sax e improvvisazione con maestri del calibro di Joseph Viola, George Garzone, Hall Crook e Jerry Bergonzi. Suona con Danilo Perez, George Garzone, Hall Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy e tanti altri musicisti.
Arriva in Italia a 25 anni per curare alcuni affari della sua famiglia, di origini pugliesi. In breve tempo decide di iniziare in questa nazione la sua carriera professionale.
Alterna la collaborazione con gruppi di musica commerciale, latina alla formazione di diversi gruppi jazz, con cui comincia la sua indefessa attività di compositore e arrangiatore.
Nasce il gruppo per il quale i sax soprano e baritono di Girotto sono maggiormente conosciuti: Aires Tango, con Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alla batteria e percussioni. Con Aires Tango incide 7 dischi.
Nel 1999 nasce un altro gruppo, Cordoba Reunion, formato da quattro musicisti cordobesi, Javier Girotto ai sax e flauti, Gerardo Di Giusto al pianoforte, Minino Garay alle percussioni e Carlos El Tero Buschini al basso. Il gruppo incide un disco con la cantante Mercedes Sosa.
Nel 2000 Javier Girotto forma un doppio duo: il primo con il bandoneon di Daniele Di Bonaventura, con cui incide tre dischi, il secondo con Luciano Biondini (accordion) con cui incide 2 dischi.
Con queste formazioni partecipa a festivals e clubs italiani ed europei: Germania, Svizzera, Austria, Danimarca, Olanda, Europa dell’est… In questo stesso anno inizia la sua collaborazione con l’Orchestre National du Jazz di Parigi. Suona in duo con il pianista argentino Natalio Mangalavite, con cui incide Colibrì, un cd che rappresenta la sintesi dell’intero sentire sudamericano. Ai due si aggiunge la voce di Peppe Servillo per formare il Trio G.S.M. Nel 2002 entra a far parte dell quartetto di Enrico Rava “Piano less”.
Nel 2008 presenta insieme a Paolo Silvestri il Concerto Latino, per orchestra sinfonica e sax soprano, composto da Silvestri per Girotto e con composizioni dello stesso Girotto. Il progetto è presentato all’inizio con l’orchestra sinfonica di San Marino, poi è riproposto con tutte le migliore orchestre sinfoniche europee.
Sempre nel 2008 forma insieme a Fabrizio Bosso il Latin Quintet con cui incide Tribute.
Elabora un repertorio originale per quartetto di sassofoni insieme al Atem Saxophon Quartet solista, dove Girotto è anche compositore e arrangiatore. Da questo lavoro nasce il disco Suix.
Nel 2011 inizia la propria avventura discografica inaugurando la “JG records” con un suo primo disco (registrato completamente in Argentina.
Attualmente è insegnante nella cattedra jazz del Conservatorio Santa Cecilia di Roma.
CRISTIANO CALCAGNILE
Nasce a Milano il 03/06/1970,
Comincia lo studio della batteria e delle percussioni nel 1987 con il maestro Italo Savoia.
Nel 1990 entra a far parte della prestigiosa classe di percussioni del Professor David Searcy (già timpanista del Teatro alla Scala), Mike Queen e Jonathan Scully, presso la Scuola Civica di Milano dove intraprende lo studio della musica classica ed arriva al compimento del diploma del 5° anno. Spinto dalla passione per il Jazz, dal 1990 al 1995, frequenta anche la classe di batteria del Maestro Enrico Lucchini. Nel 1993 e nel 1994 vince la borsa di studio per frequentare i corsi di “alta specializzazione professionale di musica Jazz” della CEE presso l’accademia di Siena Jazz studiando con importanti musicisti, arrangiatori e musicologi Italiani quali, Stefano Zenni, Bruno Tommaso, Furio di Castri, Ettore Fioravanti, Franco D’Andrea e molti altri. Tra il 1995 e il 2005 ha frequentato gli stage di Peter Kowald, Sabine Vogel, lamine N’diaje Rose, Francesco Sotgiu, Andrew Cyril e Irian Lopez, approfondendo il linguaggio del Jazz e della musica improvvisata nonché della musica africana e cubana.
Nel 1995 comincia l’attività di musicista professionista svolgendo tournée e concerti nei più importanti festival rassegne e club internazionali. Ha suonato in Giappone, Australia, Brasile, Inghilterra, Scozia, Norvegia, Finlandia, Svezia, Indonesia, Tunisia, India, in tutta Italia ed Europa.
Negli anni sviluppa un linguaggio autonomo e personale che gli permette di “adattarsi” a contesti musicali di diversa natura lavorando con Artisti di fama internazionale pur rimanendo attento a proseguire il suo percorso attraverso la ricerca e la dedizione alle forme più creative di musica.
Ha svolto lezioni-concerto presso le scuole elementari e medie di Nerviano e Cesano Boscone. Ha svolto l’attività d’insegnante presso alcune scuole civiche e non della Lombardia (Clusone, Stezzano, Gazzaniga).
E’ stato docente della classe di batteria presso il Container Jazz School di Bologna.
Nel 2006 è stato invitato a condurre i seminari di batteria jazz presso il festival jazz di Roccella Jonica. PRINCIPALI COLLABORAZIONI:
– Dal 1990 al 1995 prende parte a diverse attività promosse dalla Scuola Civica di Milano:
Orchestra della Scuola Civica di Milano diretta dai maestri Merlo e Pomarico; tournée in Italia, Francia, Germania.
Milan Percussion ensemble, diretto dal Prof. David Searcy e B.Wulff su repertorio di musica contemporanea (E.Varese, B.Bartok, ecc); concerti in Italia e Germania
Modern Player, diretto dal Prof. David Searcy su repertorio di L.Bernstein (West side story) e Piazzolla.
Coinema quartet, gruppo costituito da alcuni allievi della classe di percussioni su repertorio contemporaneo, tra cui Stockhausen, Jacopo Baboni Schilingi, Carter, S.Reich ecc. che partecipa ad importanti manifestazioni musicali di Milano.
– Dal 1995 al 1998 lavora con Luigi Cilumbriello e Roberto Sironi rispettivamente premio Recanati 1996 e premio Tenco 1994. Con Roberto Sironi svolge tournee in Francia e Inghilterra (Royal Festiva hall, Barbican, ….)
– Dal 1998 al 2007 lavora con la cantautrice Rock Italiana Cristina Donà.
Incide con lei 2 dischi per l’etichetta Mescal (Nido; Dove sei tu) ed uno per la EMI ( La quinta stagione), oltre ad edizioni live e compilation. Con lei svolge anche tournee in duo suonando in prestigiosi festival di Rock e di Jazz; tra gli altri Meltdown London Festival (feat. Robert Wyatt), Groningen (Olanda), King Crab Festival (Norvegia), Roccella Jonica Jazz ecc.
– Nel 2004 comincia la sua collaborazione con il rinomato pianista Stefano Bollani con cui registra nel 2005 il doppio album “I Visionari” (per l’etichetta Francese Label Belu). Nel 2008, con il giornale L’Espresso il gruppo pubblica “Ordine agitato, omaggio alle occasioni perdute”. E’ tuttora attivo con questo gruppo svolgendo tournee in tutto il mondo nei più rinomati festiva Jazz (Giappone, Brasile, Tutta europa, Inghilterra, Indonesia, Australia, Africa ecc.)
– Nel 2005 entra a far parte del Collettivo Bassesfere, che vanta la presenza dei migliori improvvisatori Italiani come Edoardo Marraffa, Fabrizio Puglisi, Domenico Caliri, Mirko Sabatini, Antonio Borghini e molti altri, contribuendo alla realizzazione di rassegne, meeting e progetti dediti alla musica di ricerca e all’improvvisazione.
– Nello stesso anno comincia una florida collaborazione con la cantante/attrice Monica Demuru. Ne nasce il duo BLASTULA che realizzerà un primo disco nel 2009 per la AMIRANI records che riscuoterà un discreto successo di critica e pubblico. Sono attualmente impegnati nella realizzazione di un nuovo lavoro.
– Dal 2006 lavora con la cantante/compositrice Cristina Zavalloni (che lavora in ambito internazionale in qualità di cantante lirica e di musica contemporanea) con cui registra due dischi per l’etichetta EGEA: IDEA nel 2006 e SOLIDAGO nel 2009. La collaborazione continua tutt’ora svolgendo concerti per importanti istituzioni teatrali e festiva di Jazz.
– Sempre nel 2006 entra a far parte del gruppo “Uomini in Frac” omaggio alla canzone di Domenico Modugno lavorando con personaggi illustri della musica italiana quali: Peppe Servillo (Avion Travel), Giovanni Lindo Ferretti, Furio Di Castri, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Xavier Girotto, Teresa De Sio, Paola Turci, Vincent Gallo e molti altri.
Con loro registrerà nel 2008 un disco distribuito dall’Espresso “Uomini in Frac omaggio a Domenico Modugno” (La casa del Jazz) e si esibirà in tutti i teatri d’Italia oltre che Belgio e Svezia.
– Dal 2007 collabora con il gruppo KINGS di Daniele Innamorato e Federica Perazzoli (fotografi, pittori e installatori) contribuendo allo sviluppo e svolgimento di performance artistiche in gallerie d’arte e spazi culturali;
fra questi la presentazione della Zine N° 0 allo STUDIO DIMORE di Milano e Zine N°1 – ASSAB ONE con BLASTULA.
– Dal 2008 collabora con Gianluca Petrella (miglior nuovo talento sulla rivista americana Down Beat 2006 e 2007) nella formazione in quartetto TUBOLIBRE (con Gabrio Baldacci, Mauro Ottolini), con il quale registra, nel 2009 – SLAVES – Spacebone records 2011. E’ attualmente impegnato nello svolgimento del tour con questo lavoro.
– Nel Marzo 2010 è percussionista del gruppo “COMICOPERANDO” Tributo alla musica di Robert Wyatt con:
Richard Sinclair, Dagmar Krause, Chris Cutler, Annie Whitehead, John Edwards, Alex Maguire, Gilad Atzmon e Michel Delville.
– Nel 2011 prende parte alla tournee Italiana del giovane cantautore Vasco Brondi –“le luci della centrale elettrica”,(vincitore di numerosi premi nazionali).
– Ha, inoltre suonato e realizzato incisioni con:
Anthony Braxton, Wu fei, Carla Kihlstedt, Sea Bergin, Tobias Dlius, Ernst Glerum,Tristan Honsinger, Rova Saxophone Quartet, Ares Tavolazzi, William Parker, Massimo Pupillo e Zu (W/Mats Gustaffson), Damo Suzuky, Ernst Reijseger, Mark Feldman, Buch Morris, Steve Piccolo, Giorgio Gaslini, Pacifico, Aco Bocina, Eugenio Finardi, Paolo Fresu, Paul Mc Candless, Harry Sjostrom, Frank Gratkowski, Gary Valente, Gianluigi Trovesi e molti altri.
SAVERIO LANZA
Saverio Lanza studia Composizione al Conservatorio di Firenze col M° Carlo Prosperi, dove si diploma in Direzione d’orchestra e Strumentazione per Banda. Svolge sia l’attività di chitarrista e pianista che quella di autore e di produttore.
Nel 1990 nasce il gruppo RockGalileo, di cui Saverio Lanza è voce, strumentista e autore dei brani. Il gruppo si esibisce in numerosi concerti in tutta l’Italia e partecipa ai programmi musicali televisivi e radiofonici dell’epoca. Nel 1994 i RockGalileo sono a Sanremo Giovani (concorso musicale che si tiene a novembre per la selezione delle nuove proposte del Festival di Sanremo) e vincono con la canzone La strada da imboccare. Quindi nel febbraio del 1995 partecipano al Festival di Sanremo, nella sezione Nuove Proposte, con il brano Le cose di ieri.
Dopo varie trasformazioni, il gruppo definitivo è composto da Saverio Lanza, voce solista, chitarra e pianoforte; Alfredo Cappelli, basso e cori; Daniele Cloetta, batteria e cori, in seguito sostituito da Gianmarco Colzi.
Come solista Saverio Lanza incide due album: Ce l’hai una sigaretta?, del 2003, in cui dà voce ai clochard italiani; e Madrelingua, del 2007, ricerca sul concetto di “stonato”, nel quale dà voce a donne non cantanti immigrate in Italia, presentato nella sala del Consiglio regionale della Toscana. I brani di Ce l’hai una sigaretta? diventano, in versione live, la musica dell’opera teatrale “Ombre” di Massimo Machiavelli, portato in scena dalla Fraternal Compagnia di Bologna. Sempre legato a quest’ultimo album, Saverio Lanza realizza il progetto “Fuori Casta Rock Gala”, insieme a Massimo Altomare, racconto in musica di storie di homeless, carcerati e immigrati.
Nel frattempo, nel 2004, nasce il progetto Mr Grady, con la collaborazione di Alfredo Cappelli, Fabrizio Morganti e Orla della Bandabardò. Lanza e gli altri musicisti si ritrovano per tre giorni al teatro di Cavriglia. per una sessione di registrazioni dal vivo che porta alla realizzazione dell’omonimo disco.
Nel 2013 Saverio Lanza è invitato con Madrelingua a partecipare alla mostra Arimortis al Museo del Novecento di Milano, con la collaborazione di DOCVA (Documentation Center for Visual Arts). Qui espone, come unico musicista, l’opera “Playback” insieme all’artista russa Olga Schigal.
Nel 2005 fonda insieme al fratello fotografo Marco Lanza il progetto Pastis, che unisce in modo originale fotografia e musica, con la creazione di opere di videoarte musicale. Con Pastis i fratelli Lanza partecipano a mostre e concorsi italiani e internazionali.
Nel corso della sua attività, Saverio Lanza collabora come produttore, autore e strumentista con vari artisti: Cristina Donà, Bugo, PGR, Sarah Jane Morris, Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Piero Pelù, Irene Grandi & Stefano Bollani, Arisa..
Nel 2010 Saverio Lanza inizia la collaborazione con la cantautrice Cristina Donà, con la quale scrive le musiche dell’album Torno a casa a piedi (2011), di cui è anche il produttore artistico.
Nel 2014 partecipa alla produzione e, insieme a Cristina Donà alla composizione, di quattro brani del disco Se vedo te di Arisa: Chissà cosa diresti, Se vedo te, Lentamente (Il primo che passa), Dici che non mi trovi mai. L’album contiene anche la canzone Controvento con la quale Arisa vince il Festival di Sanremo, con l’orchestra condotta da Saverio Lanza.
Nel settembre dello stesso anno esce il nuovo disco di Cristina Donà Così vicini, in cui Lanza torna a collaborare nelle vesti di produttore, musicista e autore.
Il 2015 inizia con la produzione del disco di Irene Grandi, con la quale scrive Un vento senza nome, brano presentato al Festival di Sanremo 2015, dirigendone l’orchestra e accompagnandola con la chitarra nella serata cover.
A ottobre 2015 Saverio Lanza riceve la Targa Tenco come autore insieme a Cristina Donà per la Migliore Canzone 2015: Il Senso delle Cose, secondo singolo estratto dall’album Così vicini.
Sempre nel 2015 produce il brano “L’ultimo inverno”, incluso nel disco d’esordio del Geom. Mangoni “L’anticiclone delle Azzorre. Tale brano sarà eseguiti sul palco del Primo Maggio come brano vincitore del concorso “1M next”.
Il 23 gennaio 2016 è sul palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma ad accompagnare Cristina Donà nell’esecuzione di alcuni brani durante la seconda serata del XIV Premio Fabrizio De André assegnato alla cantautrice.